9 Febbraio 2018 silvia

Indicatori di movimento 196

Gordona – Milano – Gordona

Mi sveglio stamane e non so se partirò per Milano, così come la testa ha programmato.
Il corpo si decide a portarmi solo quando sente il calore di uno sguardo di sole, attorno a mezzogiorno. Mi mette in auto.

Per la prima volta nella mia vita sulla Strada Statale 36, in galleria, raggiungo e sorpasso un grande T.I.R.: TRASPORTO ANIMALI VIVI.  Quando viaggio in autostrada li percepisco da lontano, ne avverto l’avvicinamento. Sempre quel dolore, quando li vedo stipati di corpi. E quell’altro dolore, quando constato che sono vuoti. Oggi un carico di dolore scendeva dalle nostre valli, costeggiando il lago.

Il pedaggio della Tangenziale Est di Milano è passato in tempo breve da 1,90 a 2,00 a 2,20 euro. La signora addetta al casello mi ha assicurato che i loro stipendi non sono parimenti aumentati.

Citofono 30, piano 7. Più di due ore a terra sul tappeto a raccontare e scambiarci acque calde, quelle dolci e quelle salate. Tante conchiglie, tanto mare nella casa di Marta, la sirena sensibile del Mar Egeo.

In centro per acquistare il mio effimero fragrante abito nero. Ananas on my skin.

Il colore del Melograno di Sergey Parajanov, allo Spazio Nour.
Ancora a terra, sui tappeti, per la proiezione del film. Nel pomeriggio ho conferma della presenza di Maria Vittoria. La trovo appena entro in sala.
Subito riconosco incredula Mirko, un amico che non vedo da almeno dieci anni. E un altro volto conosciuto, indimenticabile: quello di Olga, l’amica di Rosemary.
Il film è seducente. Bianchi, rosso, nero. Asini, galli, pecore e buoi. Gli occhi non si staccano. Molti fili di In case of loss sembrano legarsi come un’eco alle immagini. Il poeta bambino steso a braccia aperte sul tetto con le pagine dei libri distese a lasciarsi asciugare dal vento.

Al termine della proiezione trovo una chiamata di Peppe. No, non potrà raggiungerci il 14 aprile purtroppo.

Scambio due parole con Olga, con grande piacere. Qualcosa nel corpo ci accomuna.

E con Mirko: di scelte alimentari etiche fatte molti anni fa (io grazie al suo esempio), di filosofia e meditazione.

Conosco Liana, l’artista armena che ha organizzato la serata. Le chiedo se il colore rosso degli abiti nel film è quello delle melagrane. Purtroppo no, sembra si tratti di tintura di barbabietola e cocciniglia. All’improvviso mi dice che ogni frutto di melograno, se non viene trattato e forzato, contiene per sua natura 365 arilli: un seme per ogni giorno dell’anno. Ci guardiamo negli occhi e io mi commuovo. Lei non può sapere perché il mio abbraccio è così forte, chiaro come una conferma.

 

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